Chiesa - Intervista
I cristiani hanno diritto di vivere in Iraq
9 agosto 2014
I cristiani hanno diritto di vivere in Iraq
9 agosto 2014
In fuga
dai miliziani del califfato. Profughi cristiani ad
Erbil,ospitati da una parrocchia
Nei prossimi giorni il cardinale Fernando Filoni andrà nel nord dell'Iraq come inviato personale del Papa. La missione ha come scopo principale quello di esprimere la vicinanza spirituale di Francesco ai cristiani e alle popolazioni che soffrono e portare la solidarietà della Chiesa.
Nei prossimi giorni il cardinale Fernando Filoni andrà nel nord dell'Iraq come inviato personale del Papa. La missione ha come scopo principale quello di esprimere la vicinanza spirituale di Francesco ai cristiani e alle popolazioni che soffrono e portare la solidarietà della Chiesa.
Questa domenica, 10 agosto, su Avvenire esce
un'intervista al cardinale Filoni realizzata da Luca Geronico, di cui diamo qui una
sintesi.
Per l'inviato del Papa «la questione centrale è che i nostri cristiani hanno il diritto nativo di stare in queste terre dove loro vivono da sempre: questa è anche la visione della Chiesa caldea e delle altre Chiese “sui iuris” della zona, una visione che vale anche pensando alla Siria e ad altre nazioni della regione. Dunque non tocca a noi dire: «Andatevene, cercatevi un altro rifugio». Noi difendiamo quel diritto originario, primitivo, della gente locale di dire: «Qui possiamo vivere, qui possiamo convivere con tutte le altre realtà del Paese, con musulmani, yazidi, altre minoranze che esistono». Come è già avvenuto nel corso del tempo, purché ci sia una volontà comune, oltre che politica, anche civile di stare insieme. Noi difendiamo questo diritto, e mi pare che su questo dovremmo trovare una convergenza tutti.”
In questo momento il cardinale Filoni ha ben presente che c'è una emergenza umanitaria immediata a cui fare fronte, ma poi «bisognerà pure considerare quale futuro avrà questo territorio», anche dal punto di vista civile e politico.
Papa Francesco insiste sul fatto che la pace non si costruisce con la violenza. E il cardinale Filoni, facendo riferimento all'attacco all'Iraq avvenuto nel 2003, afferma: «Da quel momento la situazione non è mai migliorata, anzi si può dire che è sotto tanti aspetti peggiorata... Credo avesse ragione Giovanni Paolo II quando, alzando il dito, ammoniva i responsabili politici di quel momento a ritrovare le vie di una pace che, purtroppo, non c’è stata e per cui, oggi, soffriamo queste conseguenze».
I tweet del Papa
Anche nella giornata di sabato Papa Francesco ha inviato tre tweet dedicati all'Iraq, ai cristiani perseguitati e a tutti coloro che soffrono in quella regione. Eccoli in ordine cronologico di uscita:- Chiedo a tutte le parrocchie e comunità cattoliche di dedicare una preghiera speciale in questo fine settimana ai cristiani iracheni.
- Chiedo alla comunità internazionale di proteggere tutte le vittime di violenza in Iraq.
- La violenza non si sconfigge con altra violenza. Dona la pace, Signore, ai nostri giorni!
Per l'inviato del Papa «la questione centrale è che i nostri cristiani hanno il diritto nativo di stare in queste terre dove loro vivono da sempre: questa è anche la visione della Chiesa caldea e delle altre Chiese “sui iuris” della zona, una visione che vale anche pensando alla Siria e ad altre nazioni della regione. Dunque non tocca a noi dire: «Andatevene, cercatevi un altro rifugio». Noi difendiamo quel diritto originario, primitivo, della gente locale di dire: «Qui possiamo vivere, qui possiamo convivere con tutte le altre realtà del Paese, con musulmani, yazidi, altre minoranze che esistono». Come è già avvenuto nel corso del tempo, purché ci sia una volontà comune, oltre che politica, anche civile di stare insieme. Noi difendiamo questo diritto, e mi pare che su questo dovremmo trovare una convergenza tutti.”
In questo momento il cardinale Filoni ha ben presente che c'è una emergenza umanitaria immediata a cui fare fronte, ma poi «bisognerà pure considerare quale futuro avrà questo territorio», anche dal punto di vista civile e politico.
Papa Francesco insiste sul fatto che la pace non si costruisce con la violenza. E il cardinale Filoni, facendo riferimento all'attacco all'Iraq avvenuto nel 2003, afferma: «Da quel momento la situazione non è mai migliorata, anzi si può dire che è sotto tanti aspetti peggiorata... Credo avesse ragione Giovanni Paolo II quando, alzando il dito, ammoniva i responsabili politici di quel momento a ritrovare le vie di una pace che, purtroppo, non c’è stata e per cui, oggi, soffriamo queste conseguenze».
I tweet del Papa
Anche nella giornata di sabato Papa Francesco ha inviato tre tweet dedicati all'Iraq, ai cristiani perseguitati e a tutti coloro che soffrono in quella regione. Eccoli in ordine cronologico di uscita:- Chiedo a tutte le parrocchie e comunità cattoliche di dedicare una preghiera speciale in questo fine settimana ai cristiani iracheni.
- Chiedo alla comunità internazionale di proteggere tutte le vittime di violenza in Iraq.
- La violenza non si sconfigge con altra violenza. Dona la pace, Signore, ai nostri giorni!
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