giovedì 17 marzo 2011

11 maggio - S. Antimo

Faltonio Piniano, sposo di Anicia Lucina pronipote dell'imperatore Gallieno, era stato inviato dagli imperatori Diocleziano e Massimiano come proconsole nell'Asia.

Scosso dalla fine miseranda del suo consigliere Cheremone, persecutore dei cristiani, era caduto egli stesso in gravissima malattia.


La moglie, fallite tutte le cure, decise di rivolgersi ai cristiani ancora in prigione e chiedere loro la guarigione del marito.


Vi erano tra gli altri il prete Antimo, il diacono Sisinnio e ancora Massimo, Basso, Fabio, Diocleziano (Dioclezio) e Fiorenzo.


Antimo assicurò che il malato sarebbe guarito se avesse abbracciato il Cristianesimo, e così avvenne.


Piniano allora liberò quanti più cristiani poté, nascondendoli nelle proprietà che aveva in Italia, nella Sabina e nel Piceno. Una sua terra presso Osimo fu data a Sisinnio, Diocleziano e Fiorenzo, i quali, tre anni dopo, non avendo voluto sacrificare agli idoli, furono lapidati a furor di popolo.


Antimo, nascosto in una villa di Piniano lungo la via Salaria, al XXII miglio, avendo guarito e convertito un sacerdote del dio Silvano e fatto distruggere il simulacro di questa divinità, fu accusato al proconsole Prisco. Fu gettato nel Tevere con una pietra al collo, ne uscì incolume. Fatto decapitare da Prisco, fu sepolto nell'oratorio dove era solito pregare.


Il prete S. Antimo compare nel Martirologio Geronimiano l'11 maggio con l'indicazione:
“Romae... via Salaria miliario XXII natale sancti Antimi”, sviluppata nel Martirologio Romano con particolari desunti dagli Acta S. Anthimi. Il suo culto era particolarmente vivo a Cures Sabinorum e anche altrove; diverse chiese s'intitolarono al suo nome. Egli compare in altre leggende come vescovo di Terni, di Spoleto e di Foligno.

Nel sinodo romano del 501 il vescovo di Cures si sottoscrive episcopus ecclesiae S. Anthimi.
S. Gregorio Magno nel 593 affidò Cures a Grazioso vescovo nomentano. A Montalcino in Toscana sorgeva il celebre monastero di S. Antimo, dove sarebbero state trasportate le spoglie del martire.

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