domenica 11 maggio 2014

Riapertura Cattedrale di Pozzuoli



GENNARO PASCARELLA 
PER GRAZIA DI DIO E DESIGNAZIONE DELLA SEDE APOSTOLICA 
VESCOVO DI POZZUOLI 
Al clero, ai religiosi, alle religiose 
A tutti i fedeli laici 


Carissimi Fratelli e sorelle, 
Pace a voi! 
In occasione di questa Pasqua di Risurrezione ho la gioia di annunciarvi che l’11 maggio 2014, dopo 50 anni dall’incendio che provocò la chiusura e segnò l’inizio del suo lento e totale declino, in occasione della processione dei nostri Santi Patroni, la Basilica Cattedrale di Pozzuoli sarà riaperta al culto. 
È con gioia intima ed esultanza che questa comunità ecclesiale di Pozzuoli dopo decenni di mortificazione e 
di precarietà riprende possesso del luogo che è simbolo della sua unità visibile intorno al suo Vescovo. 
La Basilica Cattedrale di s. Procolo rappresenta, dopo il suo restauro, un esempio unico al mondo di coesistenza e fusione di stili architettonici diversi: sintesi culturale e religiosa tra la classicità latina e la cristianità. Essa è il segno dell’identità non solo religiosa del popolo puteolano che, dopo decenni, può concretamente iniziare a riappropriarsi delle radici storiche, civili e di fede. 
Città posta sul monte, faro sicuro e punto di riferimento certo, la Cattedrale, per secoli, con i vescovi che vi 
risiedevano, ha costituito il centro della nostra vita ecclesiale. Infatti «la Chiesa è detta edificio di Dio (cfr. 1 
Cor 3,9). Il Signore stesso si paragonò alla pietra che i costruttori hanno rigettata, ma che è divenuta la 
pietra angolare (Mt 21,42 par.). Sopra quel fondamento la Chiesa è costruita dagli Apostoli (cfr. 1 Cor 3,11) e da esso riceve stabilità e coesione. Questo edificio viene chiamato in varie maniere: casa di Dio (cfr. 1 Tm 3,15), nella quale cioè abita la sua famiglia, la dimora di Dio nello Spirito (cfr. Ef 2,19-22), la dimora di Dio con gli uomini (cfr. Ap 21,3), e soprattutto tempio santo, il quale, rappresentato dai santuari di pietra, è l'oggetto della lode dei Santi Padri ed è paragonato a giusto titolo dalla Liturgia alla Città santa, la nuova 
Gerusalemme. In essa infatti quali pietre viventi veniamo a formare su questa terra un tempio spirituale 
(cfr. 1 Pt 2,5). E questa città santa Giovanni la contempla mentre, nel momento in cui si rinnoverà il mondo, 
scende dal cielo, da presso Dio, “pronta come una sposa adorna per il suo sposo” (Ap 21,1s)» (Lumen 
Gentium, 6). 
Il nostro auspicio è che questa riapertura dia nuovo slancio nell’approfondimento della nostra identità di 
Chiesa fondata nella Trinità, e nel nostro impegno missionario tra le sfide che il mondo di oggi 
quotidianamente ci presenta. La Cattedrale riaperta non segni solo un accrescimento del nostro orgoglio ecclesiale e civico, ma ci stimoli a considerare sempre di più il nostro essere Chiesa secondo la bella ed evocativa immagine usata da papa Francesco: un ospedale da campo dove si curano le ferite dell’umanità. 
«Ogni Chiesa particolare, porzione della Chiesa Cattolica sotto la guida del suo Vescovo, è anch’essa 
chiamata alla conversione missionaria. Essa è il soggetto dell’evangelizzazione, in quanto è la 
manifestazione concreta dell’unica Chiesa in un luogo del mondo, e in essa “è veramente presente e opera 
la Chiesa di Cristo, una, santa, cattolica e apostolica”. È la Chiesa incarnata in uno spazio determinato, 
provvista di tutti i mezzi di salvezza donati da Cristo, però con un volto locale. La sua gioia di comunicare 
Gesù Cristo si esprime tanto nella sua preoccupazione di annunciarlo in altri luoghi più bisognosi, quanto in una costante uscita verso le periferie del proprio territorio o verso i nuovi ambiti socio-culturali» (Evangelii
Gaudium, 30). 
Se questo non è il nostro compito principale a nulla e a nessuno serviranno le belle pietre e gli splendori 
architettonici. La restituzione della Cattedrale, segno visibile del nostro essere Chiesa adunata dalla Trinità, 
ci confermi e ci spinga in questa conversione missionaria che oggi con forza ci è richiesta. 
Prepariamoci a questo momento innanzitutto con la preghiera che assumerà i connotati del rendimento di 
grazie al Signore per la sua misericordia verso di noi. Affideremo al buon Dio tutti coloro che con il loro 
impegno e ministero lungo questi 50 anni hanno desiderato e affrettato questo momento. 
Ovviamente questo è l’inizio di un cammino di normalizzazione nell’utilizzo, nell’esercizio del culto e nella 
vita pastorale della Cattedrale: inizialmente, in attesa del restauro completo del Rione Terra, essa sarà 
funzionante solo il sabato e la domenica a partire dalla data di riapertura. 
Di tutto cuore, facendomi accanto ad ognuno di voi, con affetto vi auguro una santa Pasqua di Risurrezione 
e paternamente vi benedico! 
Dato a Pozzuoli il 13 aprile 2014, domenica delle Palme “in passione Domini” 

+ Gennaro, vescovo 

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