mercoledì 18 dicembre 2013

Quarta domenica di Avvento































Eccoci alla IV domenica di Avvento, l’ultimo passo prima del Natale, che ormai è alle porte, è vicinissimo! Aiutati dalla Parola di Dio abbiamo già scoperto tante cose importanti in queste settimane ed ora sappiamo bene che l’Avvento non è solo in tempo in cui ci prepariamo al Natale , cioè al compleanno di Gesù, ma è anche un bell’allenamento per imparare ad essere sempre pronti in vista del ritorno del Signore.
Non sappiamo in quale giorno o a che ora il Maestro tornerà per dare inizio al tempo della felicità senza fine, però siamo sicuri che verrà, e perciò vogliamo farci trovare prontissimi!
Così, nella II domenica di Avvento abbiamo accolto l’invito di Giovanni Battista a convertirci, cioè a cambiare tutto quello che nella nostra vita non è secondo il cuore di Dio. Domenica scorsa, invece, è stato l’Apostolo Giacomo a darci dei suggerimenti preziosi: ci ha detto di aver pazienza, mentre aspettiamo, senza diventare lagnosi e musoni. Ci ha detto di non scoraggiarci, neppure quando l’attesa ci sembra molto molto lunga.
Ed oggi? Quali consigli ci dà oggi la Parola di Dio per imparare ad essere sempre pronti?
Mi sembra che stavolta l’incarico di indirizzarci bene sia di Giuseppe, lo sposo di Maria. Cerchiamo di scoprire che cosa ci vuol dire il Santo più grande di tutto il calendario, l’uomo a cui Dio Padre ha voluto affidare il suo stesso Figlio.

Il Vangelo secondo Matteo ci riferisce un momento molto difficile nella vita di Giuseppe. Lui e Maria sono fidanzati e devono sposarsi tra poco. Giuseppe ha nel cuore tanti progetti per la sua vita con Maria, è innamoratissimo e non vede l’ora di poterla chiamare sua moglie.
Ma proprio adesso la sua promessa sposa gli racconta qualcosa che sembra incredibile: ha ricevuto la visita dell’angelo Gabriele, inviato da Dio. L’angelo le ha detto che avrà un bambino e questo bambino sarà figlio di Dio!
Giuseppe non riesce a crederci. È qualcosa di troppo grande e insieme di così misterioso.
Maria è incinta, certo, ma lui non sa bene che cosa fare…
Fare finta di niente e sposare la sua fidanzata? Ma quel bambino non è figlio suo!
E poi, se davvero questa è opera di Dio, lui cosa c’entra? Lui, semplice falegname, lui che non è ricco, né importante, che cosa mai può fare Lui, davanti all’azione di Dio?
Forse è meglio fare un passo indietro e lasciare Maria libera, tirarsi fuori da questa faccenda difficile da comprendere, senza far chiasso, senza attirare l’attenzione della gente.
Ma non è facile per Giuseppe prendere questa decisione!
Lui ama Maria! E che ne sarà di tutti quei bellissimi sogni che aveva nel cuore?
Aveva pensato a una vita insieme a lei, mentre ora dovrà restare da solo. Che sarà di lui, adesso?
È stanco, un po’ triste, e molto preoccupato. Va a dormire con il cuore pesante, quando è già molto tardi.
Ma appena si addormenta, accade qualcosa che proprio non si aspettava: in sogno vede un angelo, che gli parla con dolcezza e lo rassicura:


Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo”
Che bello, non vi pare?, sentirsi parlare in questo modo!
Dice l’angelo: “Non aver paura, Giuseppe! Il bambino che Maria porta in grembo è davvero Figlio di Dio, ma devi lasciare Maria, anzi, il Signore si aspetta proprio che tu la sposi, e presto! Fidati di Dio!”
L’angelo aggiunge ancora qualcosa: “Ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù”.
Una frase breve breve, ma importantissima, perché con queste parole l’angelo sta dando un incarico anche a Giuseppe!
Infatti gli spiega che sarà Maria, certo, a dare alla luce il bambino, ma Giuseppe avrà il compito di dargli il nome.
Sapete, in Israele, era compito del papà dare il nome al figlio. Era lui a sceglierlo ed era lui ad annunciarlo a tutti. Un modo per affermare con forza: questo bambino è proprio figlio mio!
Ebbene, l’angelo spiega a Giuseppe che dovrà essere in tutto e per tutto il papà di Gesù, qui sulla terra. Tocca a Giuseppe, perciò, dare il nome al figlio che nascerà da Maria. Per tutta la gente, Giuseppe dovrà essere il papà di Gesù.
Be’, credo proprio che una cosa così Giuseppe proprio non se la immaginava!
Le parole dell’angelo cambiano completamente il suo punto di vista! Era andato a dormire triste e preoccupato, ora si sveglia pieno di gioia e di speranza!
Non deve rinunciare al suo progetto di sposare Maria, anzi! Dio stesso gli sta affidando Maria come moglie e il piccolo Gesù come figlio!
Giuseppe capisce che il Signore Dio gli sta consegnando un incarico importantissimo e perciò obbedisce con gioia:
“Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.”
È questo, molto semplicemente, il grande suggerimento che ci dà oggi Giuseppe: fare quello che il Signore vuole.
Fidarsi di Dio e rispondere con slancio a quello che ci chiede di fare.
Voi mi direte: “Ma scusa, e se noi non sogniamo angeli che ci spiegano che cosa vuole Dio, come facciamo a sapere che cosa il Padre Buono si aspetta da noi?”
Certo, è vero che di solito non riceviamo la visita di angeli che ci dicono che cosa Dio vuole da noi, però abbiamo lo stesso la possibilità di conoscere i Suoi desideri e di conoscerli bene.
Infatti Gesù ci ha detto molto chiaramente che cosa il Padre desidera. Tutto quello che il Maestro di Nazareth ha fatto è stato proprio insegnare e spiegare che cosa si aspetta il Signore da noi. E se per caso qualche volta ci dimentichiamo o qualche particolare sfugge di mente, ogni domenica abbiamo la possibilità di rinfrescarci la memoria riguardo a quello che Lui desidera, ascoltando il Vangelo.
Pensate che ricchezza! Ogni volta che veniamo a Messa possiamo capire sempre meglio che cosa il Signore desidera da noi!
Figuriamoci quanto è importante fare bene attenzione alla Parola di Dio, per non perdere neppure un particolare di quanto il Signore vuol dirci.
Allora sarà facile essere davvero sempre pronti per andargli incontro quando finalmente verrà!
Dunque, anche questa settimana abbiamo un prezioso consiglio, che ci viene da Giuseppe, lo sposo di Maria. Cioè, essere attenti alla Parola del Signore, ricordarla bene, portarla sempre nel cuore, per poter poi fare quello che il Signore desidera.
Se ogni giorno potremo dire con sincerità: “Mi sono impegnato a fare bene tutto quello che il Signore vuole” allora non c’è dubbio che saremo davvero sempre pronti per incontrarlo con gioia nella festa senza fine!

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