13 agosto
Santa Filomena
Co-Patrona della nostra Parrocchia
Santa Messa - Ore 18.00
1-
L'ESISTENZA DI SANTA FILOMENA
1 – 1
Scoperta delle sue ossa e dell’iscrizione
Nel 1802, nel corso degli scavi condotti sotto l’autorità
della Santa Sede nella catacomba romana di Priscilla, vennero scoperte le ossa
di una giovane, la cui sepoltura era stata con tre mattonelle che recavano la
seguente iscrizione : "LUMENA / PAX TE / CUM FI". Si credette che,
per inavvertenza, fosse stato invertito l’ordine dei tre frammenti e che si
dovesse leggere:"PAX TE / CUM FI / LUMENA", cioé : "La pace sia
con te, Filomena", nome che significa “beneamata”. I diversi segni
decorativi che circondavano il suo nome – soprattutto la palma e le lance –
portarono ad attribuire queste ossa ad una martire cristiana dei primi secoli.
All’epoca, infatti, si riteneva che la maggior parte dei corpi presenti nelle
Catacombe risalissero alle persecuzioni dell’epoca apostolica.
1 – 2
Difficoltà incontrate nell’identificazione e nella datazione
Molti studiosi (come Marucchi-Leclercq) sono dell’opinione
che quelle ossa devono essere più sicuramente attribuite ad una defunta del IV
secolo, epoca in cui si seppelliva abitualmente nelle catacombe e spesso si
chiudevano i sepolcri utilizzando pezzi di antiche lastre tombali trovate sul
posto. Mons. Trochu, biografo del santo Curato, ha dimostrato, però, la
fragilità di questa ipotesi ed ha optato piuttosto per una data antica, vicina
all’epoca apostolica. Dal punto di vista della storia, dunque, non si è giunti
ad una decisione sicura.
Oggi possiamo affermare che l’esistenza di santa Filomena non
è dimostrata storicamente né più né meno di quella di altri santi ufficialmente
venerati dalla Chiesa – come san Giorgio, ad esempio. L’attestazione di
numerosi miracoli e la devozione largamente diffusa tra un gran numero di
fedeli e anche tra i pastori – tra essi il Curato d’Ars – non sono prove
determinanti dal punto di vista storico e tuttavia inducono a rispettare la
memoria di colei le cui ossa sono state scoperte duecento anni fa..
2- LA
BIOGRAFIA DI SANTA FILOMENA
2 – 1 La
relazione di Dom Francesco di Lucia
I racconti sulla vita di santa Filomena possono fare
riferimento a due « fonti » recenti.
Innanzitutto Dom Francesco di Lucia, sacerdote di Nola, in
Campania. Nel 1805 egli diventa il custode delle reliquie e nel 1824 redige una
« Relazione », una specie di « biografia » di santa Filomena, che presentava
come una martire della persecuzione di Diocleziano, nel IV° secolo. Il suo
racconto è stato scritto partendo unicamente dall’interpretazione delle
decorazioni che circondavano l’iscrizione: così la vergine martire sarebbe
stata prima colpita dalle frecce (lance), poi gettata nel Tevere (ancora) e
quindi decapitata con il gladio (spada)…
2 – 2 Le
visioni di Suor Maria-Luisa di Gesù
La fonte più circostanziata sulla « vita » di santa Filomena
è tuttavia costituita dalle visioni di una religiosa napoletana, Suor
Maria-Luisa di Gesù, ispirata dal libro di Dom di Lucia. Un “racconto breve”
delle sue rivelazioni è stato pubblicato dallo stesso Dom di Lucia, nel 1833.
Il libro ha ottenuto l'Imprimatur del Sant’Uffizio (che in tempi recenti
diventerà la Congregazione per la Dottrina della Fede) ; questo non garantisce
l’autenticità delle visioni, ma attesta che nel testo non c’è nulla di
contrario alla fede ed alla morale. La “biografia” in questione riprende la
maggior parte degli elementi comuni alle « passioni » delle vergini martiri dei
primi secoli dell’era cristiana. Tra l’altro essa ha ispirato al pittore Borel
gli affreschi che si trovano all’interno della Basilica di Ars. Bisogna
comunque riconoscere che la trascrizione di una rivelazione privata non è
garantita dalla Chiesa.
2 – 3 Una
conclusione provvisoria
Nel 1929, il celebre biografo del Curato d’Ars, Mons. Trochu,
ha pubblicato uno studio documentato sulla questione di santa Filomena..
L’autore tenta di rispondere alle obiezioni sollevate da Marucchi e Leclercq
riguardo alla identificazione e alla datazione delle ossa. Egli rimane molto
discreto sulla vita di santa Filomena e si accontenta di immaginare le grandi
tappe della sua iniziazione cristiana, tenendo conto degli usi dell’epoca: il
suo battesimo e la sua cresima, la sua consacrazione nell’ordo delle vergini,
il suo martirio … La maggior parte del suo lavoro, comunque, riguarda la storia
del culto della santa.
3- IL CULTO
DI SANTA FILOMENA
3 – 1 Una
devozione popolare
Grazie ai numerosi miracoli, la devozione popolare a santa
Filomena si è diffusa rapidamente, a partire soprattutto dal 1805, data della
traslazione delle sue reliquie a Mugnano, sempre in Italia. È Paolina Jaricot
(una lionese fondatrice dell’opera della Propagazione della Fede) che, in
seguito ad un pellegrinaggio ed alla guarigione ottenuta da lei personalmente,
portò alcune reliquie al Curato d’Ars. La festa si celebrava allora ad Ars l’11
agosto.
3 – 2 Un
culto riconosciuto
In effetti, nel 1837 il papa Gregorio XVI autorizza il culto
pubblico della santa, dapprima nel santuario di Mugnano e poi in tutta la
diocesi di Napoli. Con gli indulti necessari, lo stesso permesso viene
accordato anche alla parrocchia di Ars, con grande gioia di Giovanni-Maria
Vianney. Nel 1855 una Messa ed un Ufficio propri vengono approvati dal beato
Pio IX, che si reca lui stesso nel santuario di Mugnano. Anche Leone XIII e san
Pio X testimoniano pubblicamente la loro devozione verso la santa: bisogna
riconoscere in ogni caso che questi atti non impegnano la loro infallibilità a
proposito dei dati storici riguardanti la vita ed il martirio di santa
Filomena.
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