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Gesù di Nazaret, il Figlio di Dio, nato da Maria, proclamato
nella fede il Signore e Cristo, nel corso della sua esistenza ha rivolto
diverse domande.
I Vangeli ne sono fedeli testimoni.
Mentre camminava lungo il lago di Tiberiade, Giovanni Battista lo indicò ai
suoi discepoli come l’Agnello di Dio. Due di loro lo seguirono. Accortosi, Gesù
chiese loro: “Che cosa cercate”?
Pochi giorni dopo, mentre partecipava con sua madre a un pranzo di nozze,
sollecitato da lei ad intervenire per la mancanza del vino, le chiese: “Donna, che vuoi da me”?
Nel periodo successivo, già più conosciuto per alcuni segni da lui compiuti
in un villaggio della Galilea, fu chiamato dalla disperazione di un padre angosciato
per la strana malattia del figlio. A quel padre Gesù chiese: “Da quanto tempo gli accade questo”?
Poco prima di compiere il suo segno,
forse il più grandioso, nel villaggio di Betania, ben sapendo ciò che stava per
fare, si rivolse a Marta, la sorella del defunto Lazzaro: ”Chiunque vive e crede in me non morirà in eterno. Credi tu questo”?
E, tuttavia, una tra tutte queste domande rimane come la più importante. E’
stata quella rivolta ai suoi discepoli
in una regione lontana da Gerusalemme, a Cesarea di Filippo: “La gente chi dice che sia il Figlio
dell’uomo”?
Alla genericità delle risposte ricevute, Gesù incalzò di nuovo i discepoli:
“Ma voi chi dite che io sia”? La
risposta chiara e decisa di Pietro anche a nome degli altri fu: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio
vivente”!
Giovedì scorso, 11 ottobre è iniziato l’Anno della Fede.
Se è vero che nella vita bisogna far sintesi in tante cose, lo stesso si deve dire per la fede. Essa consiste nel lasciarsi interpellare ancora e per tante volte da Gesù nello stesso modo e con le stesse parole. “Voi chi dite che io sia”? Dovremmo anche noi, come i discepoli, rispondere: “Tu sei il Cristo”!
Insomma, da quella domanda iniziale di Gesù e dalla decisa risposta di Simone, sarà necessario lasciarsi guidare per quest’anno.
Giovedì scorso, 11 ottobre è iniziato l’Anno della Fede.
Se è vero che nella vita bisogna far sintesi in tante cose, lo stesso si deve dire per la fede. Essa consiste nel lasciarsi interpellare ancora e per tante volte da Gesù nello stesso modo e con le stesse parole. “Voi chi dite che io sia”? Dovremmo anche noi, come i discepoli, rispondere: “Tu sei il Cristo”!
Insomma, da quella domanda iniziale di Gesù e dalla decisa risposta di Simone, sarà necessario lasciarsi guidare per quest’anno.
Quella domanda, infatti, ne veicola altre che dobbiamo porre con sincerità a
noi stessi:
Credo in Cristo? Credo nella sua esistenza storica e nella sua resurrezione? Credo che egli sia venuto da Dio e per essere Dio insieme a noi? Credo che la sua parola è Parola di Dio che porta con sé la risposta alle domande sul senso della vita? Credo che nulla di più bello poteva capitarmi che divenire cristiano?
Credo in Cristo? Credo nella sua esistenza storica e nella sua resurrezione? Credo che egli sia venuto da Dio e per essere Dio insieme a noi? Credo che la sua parola è Parola di Dio che porta con sé la risposta alle domande sul senso della vita? Credo che nulla di più bello poteva capitarmi che divenire cristiano?
Interrogativi che il Signore ci aiuterà a porci in questo giorno così
speciale, che ci consentirà di celebrare, per una bellissima coincidenza, anche il
conferimento del mandato agli Operatori Pastorali e l’inizio del nuovo anno
catechistico 2012-2013.
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