1ª settimana di Quaresima
26 feb. - 4 mar. 2012
“Deserto”: una brutta parola per noi occidentali. Pensiamo subito al
caldo soffocante, alla carenza d’acqua, alla solitudine e alla paura, o, nella
migliore ipotesi, ad avventure estreme, giusto per raccontare il coraggio di
esserci stati. Ci sembra quindi assurda la decisione di Gesù di passare in esso
quaranta giorni, tra le indubbie tentazioni; stride ancor più il fatto che sia
lo Spirito a spingerlo.
Eppure, “per acquisire un nuovo stile di vita, bisogna pagarne il
prezzo. È un prezzo caro, fatto di tanta pazienza e di uno sforzo grandioso”
scrive Dostoevskij. Chi è stato in Terrasanta sa che il deserto non è un
lontano luogo esotico, ma è a fianco delle terre fertili e coltivate. Bastano
pochi chilometri per entrare in un territorio in cui condurre una vita isolata
ed essenziale. Gesù, educato ad un costante ascolto di Dio, si sente spinto a
passare tutto il tempo necessario (quaranta non è da intendersi in senso
aritmetico, ma simbolico) per entrare in se stesso, pregare ed aprirsi a Dio.
Certamente dovrà vincere le debolezze, i vizi, le inquietudini che ha
appreso dall’umanità che lo attornia (tentazioni); dovrà imparare a convivere
con tutto ciò che è duro da accettare e da affrontare (le fiere); dovrà
ricordare e riconoscere i tanti segni della presenza salvifica di Dio che hanno
accompagnato da sempre la sua vita (gli angeli). Nella solitudine, nel silenzio
e nell’estrema povertà Gesù comprende chiaramente che Dio è un Padre che non
abbandona. E non potrà fare a meno di dirlo agli uomini, che Dio vuole liberi e
felici.
In questo tempo di Quaresima non abbiamo timore di cercare il nostro
“deserto” per fermarci ad ascoltare questa stessa Voce.
Sei una voce tenue e soffusa,
che spira come brezza
tra le pieghe della vita.
Sei una voce dolce e delicata,
che parla di pace del cuore
e di perdono.
Sei una voce che non ferisce,
ma spinge a ritrovarsi
per ritrovare gli altri.
Sei una voce che grida nel deserto
quando l’uomo s’allontana
verso terre promesse
false e a buon mercato.
Sei una voce insistente,
perché tieni ad ogni uomo
come ad una perla unica e preziosa.
Sei una voce forte e chiara,
quando ci metti in guardia
dai pericoli del male intorno a noi.
Sei una voce, soltanto una,
perché aspetti noi
per formare il tuo coro.
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